EIACULAZIONE PRECOCE
L’eiaculazione precoce consiste nella persistente o ricorrente eiaculazione a seguito di minima stimolazione sessuale prima, durante, o poco dopo la penetrazione e prima che il soggetto lo desideri.
Secondo la definizione di Strassberg e coll. può essere fatta una diagnosi di eiaculazione precoce se il soggetto durante almeno il 50% dei suoi tentativi di rapporto sessuale sente scarso controllo volontario nel momento dell’eiaculazione ed eiacula entro due minuti o meno dalla penetrazione.
Studi di comunità hanno riportato tassi di prevalenza che variano dal 25% al 35% degli uomini (età 18-59) ed è il disturbo sessuale maschile più comune.
L’eiaculazione precoce viene distinta in primaria o secondaria rispettivamente se è manifestata fin dall’inizio dell’attività sessuale del soggetto o se è intervenuta in un secondo momento, dopo un periodo di attività sessuale soddisfacente. Si parla inoltre di disturbo generalizzato o situazionale a seconda che sia sempre presente nell’attività sessuale dell’uomo o soltanto per determinate situazioni, attività o partner.
L’eziopatogenesi dell’eiaculazione precoce, nella maggioranza dei casi, è di origine psicologica.
Il sistema ortosimpatico, responsabile della fase di emissione dell’eiaculazione, è attivato in stati d’ansia o reazioni di stress; pertanto queste condizioni possono facilitare il riflesso eiaculatorio.
L’ansia da prestazione, il timore di perdere l’erezione, il condizionamento avvenuto alle prime esperienze sessuali come per esempio l’autoerotismo praticato con frenesia, determinate condizioni ambientali e in alcuni casi le dinamiche relazionali della coppia sono spesso le cause psicologiche di questo disturbo.
Il trattamento elettivo, una volta escluse eventuali cause organiche, è quello psicosessuologico che, attraverso esercizi progressivi e tecniche di rilassamento, si prefigge di aumentare la latenza eiaculatoria e l’autocontrollo.