Vacanze… Che stress!
Vacanze… Che stress!
Ti è mai capitato di agognare tanto una vacanza come se si trattasse di un’oasi nel deserto, per poi sperimentare un senso di delusione una volta raggiunta la meta tanto ambita?
In caso affermativo ti suggerisco la lettura di questo articolo in cui approfondisco alcune delle ragioni che favoriscono tali vissuti.
Innanzitutto ti invito a fare un breve esperimento: prendi un foglio di carta e scrivi le prime cinque parole, che ti vengono in mente, che associ all’idea di vacanza. (Non procedere nella lettura dell’articolo fino a che non le avrai individuate).
Molto probabilmente avrai scelto delle parole in linea ad un concetto di vacanza idealizzata.
Ti invito ora a fare un’altra riflessione. Cerca di ricordare uno spot che promuova un viaggio, una crociera o una vacanza e rispondi alle seguenti domande:
- Quali sono le qualità dei soggetti ripresi?
- Quali emozioni esprimono?
- Quali sono le caratteristiche dei luoghi?
- Che tipo di clima si respira?
Come avrai capito, le immagini che ci vengono propinate contribuiscono, in modo più o meno consapevole, ad alimentare una concezione idealizzata di vacanza.
Il rischio è che passi la credenza che in vacanza si “debba” esibire un fisico statuario (quanto i media ci torturano con la “prova costume”?) indossando abiti da grido, gioendo come non mai, vivendo le più disparate esperienze adrenaliniche, ma allo stesso tempo riposandosi, il tutto ovviamente in luoghi da favola caratterizzati da climi miti.
È inutile dire che più alte sono le aspettative più facilmente saranno disilluse.
Dei tratti perfezionistici possono portarti a pianificare tutto al meglio e senza trascurare il minimo dettaglio. In tal caso qualsiasi imprevisto sarà fonte di stress, rabbia e frustrazione alimentati da alcune distorsioni cognitive come per esempio la svalutazione del positivo, il pensiero dicotomico oppure il pensiero catastrofico.
Un ulteriore ostacolo è rappresentato dal porre nelle vacanze delle aspettative miracolistiche illudendosi che possano azzerare la stanchezza e le tensioni accumulati in un anno di intenso di lavoro, di impegni e di ritmi frenetici. Una tendenza all’ipercriticismo, infatti, può portarti a credere che si debba fare sempre il possibile per soddisfare gli standard interiorizzati di comportamento molto elevati con l’esito di sentirsi costantemente sotto pressione faticando a rallentare il ritmo.
Starai intuendo che per potere apprezzare al meglio le vacanze è utile non arrivarci “scoppiati”.
Ciascuno ha delle specifiche esigenze e non tutti i climi sono adatti a noi. Mi capita sovente di sentire delle persone lamentarsi del caldo e soffrire per esso; le stesse scelgono come meta per il proprio soggiorno località marittime nei mesi più caldi motivate dalla ragione che “così fanno tutti”.
Ascoltare te stesso e riconoscere i tuoi bisogni ti permetterà di scegliere il luogo e il periodo più consono alle tue specifiche necessità.
Dr.ssa Chiara Frassoni
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