Pensieri e stati d’animo
Pensieri e stati d’animo
Nel 120 d. C. Epitteto asserì che “più che dagli eventi l’uomo è turbato dalla sua opinione degli eventi”. Il filosofo sosteneva che “non è terribile la morte, ma l’etichetta di terribilità che le diamo. Problemi, turbamenti, angosce e stati d’animo sono nei nostri pensieri”.
L’affermazione sopra riportata è ancora attualissima considerando che i problemi emotivi che ci affliggono dipendono in gran parte dalle nostre strutture e costruzioni cognitive. La ricerca in psicologia ha dimostrato, infatti, che l’analisi e la modificazione dei pensieri e comportamenti disfunzionali sono tra i metodi più efficaci per migliorare la qualità di vita.
La mente umana non è un ricettacolo passivo di sensazioni e influenze ambientali e biologiche, piuttosto gli individui sono attivamente coinvolti nella costruzione della loro realtà. (Clark, 1995).
Il pensare e l’immaginare sono attività costanti e i pensieri automatici che si formano in continuazione nella nostra mente ci permettono di attribuire sempre un significato a ciò che ci succede.
Per rendere più chiaro tale costrutto immaginiamo la seguente situazione esemplificativa: Michele è uno studente universitario iscritto alla facoltà di medicina e due settimane fa non ha superato l’esame di anatomia. Michele si sente tremendamente triste, scoraggiato e privo di energie. Continua a ripetersi di avere perso un sacco di tempo inutilmente, di essere un fallito e si considera inadeguato confrontandosi con i suoi compagni di corso che gli sembrano tutti più brillanti di lui; si sente bloccato non trovando la giusta motivazione per sostenere nuovamente l’esame perché teme di potere fallire una seconda volta. Arriva a pensare che non sarà mai un bravo medico.
Anche Andrea non ha superato lo stesso esame, ma la sua reazione è piuttosto differente rispetto a quella del compagno di corso. A seguito di uno sconforto iniziale (certo, a nessuno fa piacere non superare una prova importante) Andrea pensa che gli sforzi fatti per la preparazione dell’esame non siano vani e crede che continuare a impegnarsi nello studio gli permetterà di ottenere un esito positivo alla sessione successiva.
Tale esempio ci permette di capire come la stessa situazione possa evocare dei vissuti soggettivi molto differenti.
Questo, ovviamente non vuol dire che i problemi emotivi esistono solo nelle menti delle persone, ma che l’impatto di circostanze avverse tende ad essere aggravato da pensieri e convinzioni poco utili all’individuo poiché interferiscono con la capacità di affrontare le difficoltà nel modo più costruttivo possibile.
Michele, senza esserne consapevole, sta alimentando diverse distorsioni cognitive, quali la catastrofizzazione, la doverizzazione e il pensiero dicotoimco. Tali distorsioni non rispecchiano la realtà dei fatti (non superare un esame non è di certo indice dello scarso valore di una persona) ma hanno un impatto più che tangibile sullo stato d’animo dello studente.
Per comprendere la reazione emotiva di una persona a fronte di un particolare evento è necessario scoprire il significato che questa associa agli avvenimenti della propria vita, ovvero la costruzione soggettiva della realtà. I contenuti del nostro pensiero influenzano non solo il nostro comportamento, ma anche il nostro stato d’animo, le nostre reazioni fisiche e il nostro ambiente sociale.
Quando le reazioni emotive sono particolarmente intense, il più delle volte, il pensiero predispone a distorcere, sminuire o ignorare alcune informazioni; capita a tutti di pensare in questo modo, ma è utile riuscire a riconoscere e mettere in discussione tutte quelle distorsioni cognitive per alimentare invece un pensiero più equilibrato ed un umore più stabile; infatti più i nostri stati d’animo sono intensi e più è probabile che i nostri pensieri siano estremi.
Uno dei punti centrali della psicoterapia cognitiva è quello di fornire al cliente gli strumenti per riconoscere le proprie distorsioni cognitive e sviluppare punti di vista alternativi in modo da fronteggiare nel modo più costruttivo possibile le situazioni problematiche.
Dr.ssa Chiara Frassoni
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